Archivio Flamigni

«È bene che i giovani possano costruire il futuro dell’Italia valendosi della memoria e della conoscenza del passato onde evitare le tragedie causate dal fascismo, dalla guerra e dal terrorismo. La memoria storica può costituire un patrimonio di sapienza e di forza per i giovani che intendono operare e lottare per un futuro in cui sia possibile conquistare pace e lavoro nello sviluppo della democrazia». Sergio Flamigni

Altre news

Eventi passati e in programma, archivio delle notizie

La Bibliografia Aldo Moro, a cura di Francesco M. Biscione, stesura n. 10, 2024

Pubblichiamo la nuova edizione della Bibliografia Aldo Moro, a cura di Francesco M. Biscione, aggiornata agli studi, ai saggi e alle memorie dedicati a Moro usciti fino al 2023.
Come attestano varie pubblicazioni che vi fanno riferimento, la Bibliografia Aldo Moro costituisce uno strumento essenziale per gli studiosi e per chi intenda orientarsi in una letteratura ormai molto vasta, ma fondamentale per comprendere la storia del Paese.

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SECONDA EDIZIONE CORSO DI FORMAZIONE INSEGNANTI

L’Archivio Flamigni, in collaborazione con l’Università di Roma Tre offre agli insegnanti delle scuole secondarie di secondo grado e agli studenti dell’Università di Roma Tre il corso:
L’Italia degli anni Settanta. La politica, le riforme, i terrorismi

Il modulo d’iscrizione debitamente compilato e sottoscritto dovrà essere inviato all’indirizzo info@archivioflamigni.org entro il 6 novembre 2023

Per informazioni e iscrizioni: info@archivioflamigni.org

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OFFERTA FORMATIVA E DIDATTICA A.S. 2023-2024

L’esperienza maturata in questi anni permette all’Archivio Flamigni di presentare per l’anno scolastico 2023-2024 una ricca e articolata offerta formativa e didattica,
dedicata ai temi di cui ci occupiamo e basata sull’utilizzo consapevole delle fonti documentali, fotografiche e audiovisive conservate presso il nostro archivio.
I percorsi didattici disponibili possono essere declinati sia a uso dei docenti che degli studenti, nell’ottica di fornire strumenti affidabili e aggiornati per affrontare in classe alcuni degli snodi più cruciali del ‘900 italiano,
offrendo un inquadramento storico del periodo basato sulla storiografia più recente e il dibattito scientifico in corso.

Tempi e modalità dei percorsi previsti dall’offerta formativa e didattica 2023-2024 potranno essere personalizzati e concordati direttamente con le scuole interessate.

Per informazioni: info@archivioflamigni.org

Tel/whatsapp +39 335 76 60 067

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Chiusura estiva

L'Archivio Flamigni resterà chiuso al pubblico dal 3 al 28 agosto

La Bibliografia Aldo Moro, a cura di Francesco M. Biscione, stesura n. 9, 2023

Pubblichiamo la nuova edizione della Bibliografia Aldo Moro, a cura di Francesco M. Biscione, aggiornata agli studi, ai saggi e alle memorie dedicati a Moro usciti fino al 2022.
Come attestano varie pubblicazioni che vi fanno riferimento, la Bibliografia Aldo Moro costituisce uno strumento essenziale per gli studiosi e per chi intenda orientarsi in una letteratura ormai molto vasta, ma fondamentale per comprendere la storia del Paese.

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AVVIO CORSO DI FORMAZIONE INSEGNANTI

L’Archivio Flamigni, in collaborazione con la Regione Lazio e l’Università di Roma Tre offre agli insegnanti delle scuole secondarie di secondo grado il corso di formazione gratuito Non solo “anni di piombo”
L’Italia degli anni Settanta, la politica, le riforme, i terrorismi.
La presentazione del corso si terrà il 17 novembre alle ore 17:00 presso l’Aula magna Dipartimento studi umanistici – Università Roma Tre – via Ostiense 234;
sarà possibile assistere anche online sulla piattaforma Teams.
Il termine ultimo per le iscrizioni è il 25 novembre 2022.
Per informazioni e iscrizioni: info@archivioflamigni.org.
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AGGIORNAMENTO BASE DATI

Siamo online con un nuovo inventario, quello del fondo di Piera Amendola, responsabile dell’archivio della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla Loggia massonica P2.
Sono stati aggiornati anche il fondo Aldo Moro, che si arricchisce con la corrispondenza autografa dello statista (1975 - 1978) e il fondo di Sergio Flamigni, con l’ordinamento delle serie Servizi segreti e P2 e massoneria.
Abbiamo inoltre reso disponibili per la consultazione online nuovi documenti del fondo Sergio Flamigni e nel fondo Sentenze.
Consulta l’inventario completo accedendo alla nostra basedati.

NUOVO INVENTARIO: fondo Giuseppe De Lutiis

A quattro anni dalla scomparsa è ora interamente consultabile l’archivio di Giuseppe De Lutiis, fra i primi studiosi dei servizi segreti italiani e per anni consulente delle commissioni parlamentari e delle tante procure che hanno indagato sulle stragi neofasciste, sul ruolo della massoneria, sugli intrecci con gli interessi mafiosi e le strategie eversive. Peppino, così era conosciuto da tutti, ha dedicato la sua vita allo studio sistematico delle evoluzioni e delle involuzioni degli apparati di sicurezza, battendosi per la loro democratizzazione e per l'accertamento delle verità più indicibili della nostra storia recente.
Consulta l’inventario completo accedendo alla nostra basedati.

LA COSTITUZIONE SI È MOSSA. Storia e storie attraverso gli anni Sessanta

Magione (PG) - Torre dei Lambardi, 2 giugno – 3 ottobre 2021
Sarà inaugurata il 2 giugno, festa della Repubblica a Magione (PG), la mostra documentale e fotografica LA COSTITUZIONE SI È MOSSA. Storia e storie attraverso gli anni Sessanta, allestita presso la Torre dei Lambardi dal 2 giugno al 3 ottobre 2021.
La mostra è realizzata dall’Archivio Flamigni con il sostegno del Comune di Magione in partner con AAMOD – Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, EUI - Historical archives of the European Union, Archivio storico della CGIL, Biblioteca archivio Piero Calamandrei, Edizione nazionale delle opere di Aldo Moro, Fondazione Pietro Nenni, Fondazione Gramsci ONLUS, Istituto Luce, Istituto di studi sindacali UIL Italo Viglianesi.
Importante anche la collaborazione dell’Unione nazionale interpreti teatro e audiovisivo. Il progetto nasce dall’idea di costruire un intreccio tra la documentazione eterogenea conservata in diversi Istituti culturali e, partendo dalla nostra Costituzione, raccontare come ci si è mossi (politica, cittadine e cittadini, Istituzioni, movimenti, associazionismo, etc) per cercare di applicare quei principi che in essa sono espressi.
Dagli avvenimenti del 1960 si snoda un filo rosso che collega molti eventi del decennio, fino al varo, nel 1970, dello Statuto dei diritti dei lavoratori, con cui si chiude la mostra.
Comunicato in pdf

Archivio Flamigni, tra carta e digitale

L'Archivio Flamigni è sempre più accessibile!
La nuova sede di Roma lo ospita presso Memo, spazio di storia e memorie, in piazza Bartolomeo Romano nel cuore della Garbatella, con un sistema di consultazione completamente rinnovato che consente un’esperienza di navigazione semplice e immersiva fra i documenti.
Presentiamo la nuova piattaforma dell’Archivio Flamigni, realizzata da Hyperborea grazie al contributo della Regione Lazio e dell’Associazione 2 agosto 1980, il 26 febbraio 2021 alle 11:00 in diretta sul canale YouTube dell’Archivio.
Ne parliamo insieme a Ilaria Moroni, direttrice dell’Archivio Flamigni, Cecilia Poggetti, Hyperborea, Micaela Procaccia, presidente ANAI, Umberto Gentiloni, Università La Sapienza di Roma e Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione 2 agosto 1980 di Bologna.

Nuova sede per l'Archivio Flamigni

Il 15 febbraio 2021, grazie all’impegno della Regione Lazio, l’Archivio Flamigni apre la sua nuova sede a Roma, nel cuore del quartiere Garbatella, all’interno di “MEMO, Spazio di storia e memorie”, piazza Bartolomeo Romano 6.

Agenda della Memoria 2021

L’Archivio Flamigni presenta l’Agenda della memoria 2021, nata da un’idea di Ilaria Moroni e realizzata in collaborazione con Edizioni Settecittà:
per inserire nella trama del nostro quotidiano il ricordo di coloro che, nell’Italia repubblicana,
sono morti per mano dei terroristi, degli stragisti, di coloro che usavano la violenza per fare politica.

Per ordinare la tua copia contattare Libreria Fernandez

Immagini di una vita. Una mostra per Aldo Moro

A Roma, mercoledì 20 settembre 2017, dalle ore 10 alle 13, presso la Biblioteca della Camera dei deputati in via del Seminario 76, alla presenza della Presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, nell'ambito del progetto Cento anni con Aldo Moro (1916-2016), l’Archivio Flamigni presenta il progetto di mostra virtuale Immagini di una vita. Una mostra per Aldo Moro.

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Presentazione del libro di Sergio Flamigni "Il covo di Stato e la prigione fantasma. Il delitto Moro in via Gradoli e in via Montalcini"

Il 18 marzo, ore 16.30 presso la sala polivalente del Comune di Oriolo R. (via Claudia), sarà presentato l'ultimo libro di Sergio Flamigni. La nuova edizione di due controinchieste (Il covo di Stato e La prigione fantasma) su due aspetti del caso Moro: la base romana delle Br collocata in via Gradoli, e le menzogne degli ex terroristi sulla detenzione e l'uccisione del prigioniero in via Montalcini.

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Un nuovo strumento di lavoro. La Bibliografia Aldo Moro, a cura di Francesco M. Biscione, stesura n. 1, 2017

Abbiamo pubblicato la prima versione della bibliografia su Aldo Moro, a cura dello storico Francesco Biscione, disponibile nella sezione pubblicazioni del nostro sito.

Come è noto, non esistono bibliografie esaustive, tanto più di argomenti così complessi, discussi e attuali. Il perfezionamento e l’aggiornamento avverranno anche in dialogo con gli studiosi, che possono scrivere a fm.biscione@archivioflamigni.org.

Settant’anni del diritto di voto alle donne. Dal lungo cammino per l’emancipazione alla partecipazione politica – Archivio di Stato di Viterbo 13 dicembre 2016, ore 10.00

In occasione del 70° anniversario del diritto di voto alle donne l'Archivio Flamigni inaugura il 13 dicembre la mostra documentale “Settant’anni del diritto di voto alle donne. Dal lungo cammino per l’emancipazione alla partecipazione politica” che sarà ospitata dal 13 dicembre 2016 al 13 marzo 2017 presso l’Archivio di Stato di Viterbo.

La mostra, che espone una selezione di documenti dell'Archivio Centrale dell'Unione donne in Italia e del fondo di Emilia Lotti, è arricchita dai documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Viterbo. L’obiettivo del progetto è mostrare al pubblico il percorso di rivendicazione femminile per l’emancipazione e la parità dei diritti in Italia, primo fra tutti il diritto alla rappresentanza politica.

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Su youtube, gli interventi del convegno "La digitalizzazione della documentazione giudiziaria su stragi"

Sul canale youtube dell'Archivio Flamigni, è possibile vedere gli interventi del Convegno La digitalizzazione della documentazione giudiziaria su stragi, terrorismo e criminalità organizzata: lo stato dei lavori e le proposte metodologiche, svoltosi a Milano, presso l'Archivio di Stato, il 13 ottobre 2016.

Nel corso della giornata è stata anche presentata la Proposta di procedimento per il censimento, il riordino, l'inventariazione e la digitalizzazione dei documenti processuali conservati presso i tribunali italiani, a cura di Francesco Lisanti, Giovanni Liva e Ilaria Moroni.

La digitalizzazione della documentazione giudiziaria su stragi, terrorismo e criminalità organizzata: lo stato dei lavori e le proposte metodologiche

L’Archivio Flamigni in collaborazione con l’Archivio di Stato di Milano, nell’ambito del progetto Terrorismi e mafie: una storia ancora da scrivere in corso di realizzazione grazie al contributo di Fondazione Cariplo, Fondazione con il Sud e Fondazione di Comunità di Messina, organizza, presso l'Archivio di Stato di Milano il convegno La digitalizzazione della documentazione giudiziaria su stragi, terrorismo e criminalità organizzata: lo stato dei lavori e le proposte metodologiche.

Il 6 maggio del 2015 il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Dario Franceschini hanno firmato un importante protocollo per la digitalizzazione degli atti dei processi di interesse storico, a cura della Rete degli archivi per non dimenticare, per garantire la conservazione e la valorizzazione della documentazione giudiziaria, di fondamentale importanza per la ricostruzione e la conoscenza del nostro recente passato.

Precedentemente a questo, e grazie allo stimolo delle Associazioni dei familiari delle vittime, negli ultimi anni sono iniziati i versamenti anticipati negli Archivi di Stato di rilevanti documenti attinenti a episodi di criminalità politica e comune, che hanno interessato l'Italia a partire dal dopoguerra e, in particolare, dagli anni Settanta del secolo scorso. Molti di questi documenti sono stati scansionati, cosicché negli archivi si conserva sia l'originale cartaceo sia il supporto digitale. Non sempre la consultazione digitale risulta agevole e semplice, a causa di diversi problemi.

L'intento del convegno è quindi di confrontarsi su tali temi, fondamentali per la buona conservazione e la valorizzazione della documentazione giudiziaria, e di fare nuove proposte per la corretta applicazione del protocollo d'intesa.

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Ritrovare Aldo Moro: il sito e il censimento delle fonti

L'Archivio Flamigni in occasione del centenario della nascita di Aldo Moro partecipa con il percorso Ritrovare Aldo Moro, nell'ambito del progetto Cento anni con Aldo Moro (1916-2016).

Il piano di lavoro prevede il censimento archivistico delle fonti su Aldo Moro e la schedatura della documentazione. Le informazioni raccolte, i materiali, gli oggetti digitali individuati saranno fruibili e costantemente aggiornati nel sito www.aldomoro.eu. Una mostra online, che avrà una sezione dedicata nel sito, concluderà il percorso.

Chiusura estiva

L'Archivio Flamigni resterà chiuso al pubblico dal 7 al 18 agosto

Chiusura estiva 2016

L'Istituto resterà chiuso da lunedì 8 agosto a venerdì 22 agosto.

Grazie, a presto.

Presentazione del percorso "Ritrovare Aldo Moro" nell'ambito del progetto "Cento anni con Aldo Moro"

Martedì 19 luglio a Roma, presso l’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, si terrà l'incontro di presentazione del percorso Ritrovare Aldo Moro, promosso dal Centro di documentazione Archivio Flamigni nell'ambito del progetto Cento anni con Aldo Moro (1916-2016).

In quest’occasione saranno presentati il sito www.aldomoro.eu e il progetto di censimento delle fonti su Aldo Moro.

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Il covo di Stato e la prigione fantasma. Il delitto Moro in via Gradoli e in via Montalcini

Nuova edizione di due controinchieste (Il covo di Stato e La prigione fantasma) su due aspetti del caso Moro: la base romana delle Br collocata in via Gradoli, e le menzogne degli ex terroristi sulla detenzione e l'uccisione del prigioniero in via Montalcini.

Settant’anni del diritto di voto alle donne: partecipazione politica e questioni aperte (1946-2016)

In occasione del 70° anniversario del diritto di voto alle donne l'Archivio Flamigni inaugura il 2 giugno la mostra documentale "Settant’anni del diritto di voto alle donne: partecipazione politica e questioni aperte (1946-2016)" che ospiterà, dal 2 al 30 giugno presso la bibliteca comunale di Oriolo Romano, documenti dell'archivio centrale dell'Unione donne in Italia e del fondo di Emilia Lotti, dirigente nazionale dell'Udi e componente della Commissione nazionale per le pari opportunità.

Potete scaricare pdf e jpg per facebook da qui

Tutti gli atti della "Commissione Moro" sono ora disponibili on line

La denominazione ufficiale della Commissione è "Commissione parlamentare d'inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e l'assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia": la conclusione anticipata della VII legislatura non permise che andassero in porto le proposte per una commissione d'inchiesta, già presentate ai primi del 1979, e solo dopo le elezioni del 3 giugno 1979 la Camera e il Senato ripresero le fila della discussione e approvarono l'istituzione della commissione con la legge 23 novembre 1979, n. 597.

Nei tre anni e mezzo di lavoro la Commissione ascoltò circa cento persone, tra questi: uomini politici; responsabili della polizia, dei carabinieri, dei servizi segreti, della guardia di finanza; familiari, collaboratori e amici di Moro; alcuni imputati per terrorismo e altre persone in grado di descrivere aspetti rilevanti della drammatica vicenda. La relazione conclusiva fu approvata a maggioranza il 28 giugno 1983. Gli atti pubblicati dalla Commissione documentano l'attività della stessa (le relazioni nei primi due volumi e i lavori e le audizioni nei volumi dal 3° all'11°) e costituiscono un'imponente raccolta di documenti giudiziari, fondamentale per la comprensione del sequestro Moro e del terrorismo in Italia.

Patto di omertà. Il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro: i silenzi e le menzogne della versione brigatista

Nelle librerie il nuovo volume di Sergio Flamigni dedicato al caso Moro; in questo libro Flamigni denuncia l'inattendibilità del cosiddetto "memoriale Morucci", su cui si basa la vulgata ufficiale sulla strage di via Fani e sul sequestro e l'uccisione di Aldo Moro, ricostruendone genesi, ispiratori, beneficiari e finalità.

Nuovi documenti consultabili online

La Rete degli archivi per non dimenticare e la Direzione generale per gli archivi hanno sperimentato docTrace per la pubblicazione online degli atti della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica P2 nell’ambito di un importante progetto promosso dall’Archivio Flamigni.

docTrace è il nuovo software realizzato da Hyperborea per la consultazione sul web di fonti documentarie di varia tipologia. In linea con i passi compiuti dall'attuale governo, questa tecnologia concretizza la volontà di rendere le fonti realmente aperte e accessibili, sollecitando un sempre maggiore utilizzo degli archivi nel quotidiano.

Nell'intento di offrire un ulteriore contributo alla crescita democratica del nostro Paese, è stata inserita anche la documentazione giudiziaria dei processi sulla strage di piazza della Loggia e verranno progressivamente inseriti i documenti pubblici relativi al terrorismo, alla violenza politica, all'eversione e alla criminalità organizzata.

fontitaliarepubblicana.it

Le storie e i volti

L’Archivio Flamigni ha realizzato in collaborazione con la Regione Lazio una pubblicazione dedicata agli studenti delle scuole della regione che raccoglie le storie delle vittime del terrorismo e della violenza politica del Lazio.

Carte a rischio: sulle tracce di una memoria sommersa. Le fonti documentarie toscane sul terrorismo e la criminalità organizzata.

Il 5 maggio 2014, a Firenze, nei locali dell'Archivio di Stato (viale Giovine Italia, 6), alle ore 10 avrà inizio il convegno Carte a rischio: sulle tracce di una memoria sommersa. Le fonti documentarie toscane sul terrorismo e la criminalità organizzata, organizzato dalla Direzione Generale per gli Archivi (Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo) e dal Centro di Documentazione Archivio Flamigni, in collaborazione con l'Archivio di Stato di Firenze, la Soprintendenza archivistica per la Toscana e la Rete degli archivi per non dimenticare.

Patrocinato dalla Camera dei Deputati, il convegno si proporrà di dare rilievo alla documentazione su terrorismo e criminalità organizzata conservata presso istituti, centri di documentazione e Archivi di Stato della Toscana, cogliendo e sarà l'occasione per riflettere sulle possibilità che si aprono e, viceversa, sulle difficoltà di vario genere che ostano alla piena pubblicità e fruibilità di documenti importantissimi per testimoniare e ricostruire snodi fondamentali delle realtà drammatiche e tragiche vissute nei decenni passati dal nostro Paese (scarsità di fondi, di personale e di spazi, aspetti critici della normativa sulla consultazione di tale tipo di documentazione).

In tale circostanza, si presenterà anche la pubblicazione on line prodotta dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2.

Registrazione online:
carte-a-rischio.eventbrite.it

Segreteria organizzativa: Hyperborea
tel. 050754241
e-mail: eventi@hyberborea.com

Il programma (pdf, 11,1 MB)

L'archivio è aperto: la forza delle memorie

Giovedì 8 maggio, nella sede dell'Archivio di Stato di Roma a S. Ivo alla Sapienza, si terrà la seconda edizione della manifestazione L'archivio è aperto: la forza delle memorie, in occasione del Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo, che quest'anno si celebrerà alla Camera dei deputati il 9 maggio.

Per uteriori informazioni

Attualità del pensiero di Giuseppe Dossetti

23 novembre, 2013 - palazzo Montalto Belei, via di Corte, 8, Civita Castellana (Vt)

L'Associazione culturale Giorgio La Pira con il patrocinio dell'Accademia di studi storici Aldo Moro e del Centro documentazione Archivio Flamigni

  • Indirizzo di saluto: dott. Emilio Corteselli - presidente dell'Associazione nazionale "Giorgio La Pira"
  • Relazione introduttiva e presidenza: prof. Giovanni Bianco - Università di Sassari

Interventi programmati:

  • prof. Francesco Maria Biscione - Istituto dell'Enciclopedia Italiana
  • dott. Luciano D'Andrea -direttore dell'Accademia di studi storici "Aldo Moro"
  • sen. Sergio Flamigni - politico e saggista
  • prof. Giovanni Galloni - Università di Roma "Tor Vergata"
  • prof. Nicola Tranfaglia - Università di Torino

Contributi a favore del centro

Da dieci anni l'Archivio Flamigni è impegnato per conservare la documentazione sui terrorismi e le mafie, per sensibilizzare le istituzioni sull'importanza dell'accesso alle fonti, per far sì che la retorica sulla memoria si trasformi in cultura della memoria, per portare avanti il progetto della Rete degli archivi per non dimenticare, per diffondere la conoscenza di queste vicende anche attraverso la consultazione online di documenti pubblici altrimenti di difficile accesso (www.memoria.san.beniculturali.it e www.fontitaliarepubblicana.it).

Questa è la nostra storia e riguarda tutti.

Il tuo 5 per mille, il nostro impegno: aiutaci a conservare la memoria, dai voce alle carte!

Come donare: Nel modello per la dichiarazione dei redditi (CUD, 730 o UNICO) trovi uno spazio dedicato alla “scelta per la destinazione del cinque per mille dell’Irpef”.

Scegli l'area per il sostegno degli Enti del Terzo Settore e delle ONLUS iscritte all'anagrafe e inserisci la tua firma e il numero del codice fiscale 90076250563.

Se vuoi sostenere il nostro lavoro in altro modo fai una donazione al Centro

Modalità di donazione

  • Assegno non trasferibile intestato e inviato a:
    Ass.ne Centro di documentazione e archivio Flamigni, strada di Terrafredda 36, 01010 Oriolo Romano
  • Versamento su conto corrente bancario Iban IT66 N050 1803 2000 0001 7078 742, intestato a Ass.ne Centro di documentazione e archivio Flamigni, presso Banca Etica via Parigi 17, 00185 Roma

Ricordiamo che le donazioni (erogazioni liberali) a favore del Centro sono deducibili secondo le modalità stabilite dalla legge.

Centro di documentazione

Il patrimonio archivistico e librario è costituito dall'archivio personale di Sergio Flamigni, da altri archivi donati da privati, da una ricca documentazione a stampa e audiovisiva sui temi del terrorismo, delle stragi, della mafia e da una biblioteca specializzata.

Si trova a Roma, alla Garbatella, in piazza Bartolomeo Romano, all’interno di “MEMO, Spazio di storia e memorie”.

Chi siamo

L'Associazione si è costituita il 4 ottobre 2005 con lo scopo di catalogare, inventariare e rendere disponibile la vasta documentazione acquisita e conservata dal sen. Sergio Flamigni in oltre sessanta anni di lavoro politico, attività parlamentare e ricerca storica, in particolare a seguito del suo impegno quale membro delle commissioni parlamentari d'inchiesta sul caso Moro, sulla P2, sulla mafia.

Rientrano tra gli scopi dell'Associazione anche la promozione dello studio del fenomeno terroristico attraverso borse di ricerca, seminari, convegni e altre iniziative.

L'Associazione è stata promotrice e fa parte della Rete degli archivi per non dimenticare.

Il Consiglio direttivo in carica è così composto: Giovanni Tamburino ricopre la carica di presidente e Ilaria Moroni di vicepresidente. Francesco Lisanti è il segretario e gli altri consiglieri sono Piera Amendola, Paola Carucci, Carlo Felice Casula, Marco Damilano, Sergio Flamigni, e Benedetta Tobagi.

Per informazioni e prenotazioni: info@archivioflamigni.org
Direttrice Ilaria Moroni: i.moroni@archivioflamigni.org
Seguici anche sui canali Facebook, Instagram e YouTube dell’Archivio Flamigni.

MEMO

A febbraio 2021, grazie all’impegno della Regione Lazio, l’Archivio Flamigni sposta la sua sede da Oriolo Romano a Roma, nel cuore del quartiere Garbatella, all’interno di “MEMO, Spazio di storia e memorie”.
MEMO, un nuovo spazio culturale a disposizione della cittadinanza, ospiterà un ricco calendario di attività, incontri, iniziative formative per conoscere e approfondire gli eventi e i protagonisti della storia del Novecento italiano.

Statuto

Art. 1 - 1.1. È costituita l'Associazione denominata "CENTRO DOCUMENTAZIONE ARCHIVIO FLAMIGNI - E.T.S.".

1.2. L'Associazione è costituita senza limitazioni di durata.

1.3. L’Associazione ha sede legale in Roma, Piazza Bartolomeo Romano, 6. L’Associazione può spostare la propria sede legale anche in altro indirizzo del Comune senza che ciò comporti modifica del presente Statuto, con apposita delibera del Consiglio Direttivo e successiva comunicazione agli uffici competenti. Con delibera dell’Assemblea potrà essere trasferita la sede in altro Comune e potranno essere istituite e soppresse su tutto il territorio nazionale sedi secondarie, delegazioni e uffici distaccati.

Art. 2 – 2.1. L'Associazione non ha scopo di lucro e gli eventuali proventi dell’attività associativa devono essere reinvestiti in attività previste dallo Statuto.
L’Associazione è caratterizzata altresì, dalla democraticità della struttura, dell’elettività e gratuità delle cariche associative e delle prestazioni fornite dagli associati, nonché dall’obbligatorietà del bilancio.
L’Associazione persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale nel campo della istruzione, della ricerca e della promozione della cultura e a tale scopo gestisce l’Archivio e la Biblioteca del senatore Sergio Flamigni, i Fondi acquisiti e conservati dall'Associazione e i risultati di attività di ricerca, di organizzazione e sistemazione di dati e di ogni altra attività dall'Associazione promossa o partecipata sulle tematiche statutarie, compresa la loro pubblicazione, che costituiranno a tutti gli effetti implemento essenziale del patrimonio dell'Associazione stessa.
Lo scopo concreto e finale di tale patrimonio è quello di sostenere la scuola, l’università e le strutture pubbliche nella diffusione della cultura democratica, della cittadinanza consapevole, nel rifiuto della violenza e per la costruzione di solidi legami sociali.
L’Associazione si prefigge altresì di realizzare forme concrete di solidarietà promuovendo e perpetuando la memoria delle vittime dei terrorismi, delle mafie e della criminalità organizzata e il sostegno ai parenti delle vittime, anche mediante borse di studio e premi di ricerca.

2.2. L'Associazione si propone di svolgere le seguenti attività di interesse generale di cui all'articolo 5 del Codice del Terzo settore:

  • educazione, istruzione e formazione professionale, ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53, e successive modificazioni, nonche' le attivita' culturali di interesse sociale con finalita' educativa;
  • interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni;
  • formazione universitaria e post-universitaria;
  • ricerca scientifica di particolare interesse sociale;
  • organizzazione e gestione di attivita' culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attivita', anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attivita' di interesse generale di cui al presente articolo;
  • formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo, alla prevenzione del bullismo e al contrasto della poverta' educativa;
  • promozione della cultura della legalita', della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata;
  • promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici, nonche' dei diritti dei consumatori e degli utenti delle attivita' di interesse generale di cui al presente articolo, promozione delle pari opportunita' e delle iniziative di aiuto reciproco, incluse le banche dei tempi di cui all'articolo 27 della legge 8 marzo 2000, n. 53, e i gruppi di acquisto solidale di cui all'articolo 1, comma 266, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
  • riqualificazione di beni pubblici inutilizzati o di beni confiscati alla criminalità organizzata.

2.3. Ai fini dello svolgimento delle attività individuate nel precedente comma, l’associazione, a titolo esemplificativo, pone in essere le seguenti attività:

  • programmare attività di studio e di ricerca a livello interdisciplinare, nel campo della storia politica e sociale italiana in età contemporanea;
  • censire, schedare e informatizzare la documentazione e il patrimonio librario e documentale conservato nel Centro documentazione Archivio Flamigni così da renderlo disponibile ai fini della ricerca;
  • promuovere la stampa di pubblicazioni, articoli, libri, recensioni e atti vari inerenti la documentazione conservata;
  • promuovere l'innovazione tecnologica e la sua applicazione alla pratica archivistica per garantire la conservazione e la consultabilità della documentazione;
  • censire materiale documentario edito e inedito, con la finalità di completare il quadro informativo;
  • organizzare seminari, conferenze, incontri di studio, corsi e convegni sul fenomeno del terrorismo italiano e internazionale, della criminalità organizzata, della violenza politica di carattere eversivo dell'ordinamento democratico, delle pertinenti e significative memorie del Novecento e su temi di storia contemporanea;
  • collaborare con enti, istituzioni, studiosi sui temi del terrorismo, della criminalità organizzata, della violenza politica di carattere eversivo dell'ordinamento democratico, delle pertinenti e significative memorie del Novecento e su temi di storia contemporanea;
  • realizzare attività formative e informative per la promozione della cittadinanza attiva e consapevole;
  • stabilire relazioni con istituzioni ed enti pubblici e privati, italiani e stranieri, che abbiano interessi similari, anche ai fini dell’organizzazione di iniziative comuni;
  • curare in modo particolare la collaborazione con tutte le università e gli Istituti di ricerca;
  • collaborare con altri centri di studio e di ricerca dei paesi dell’Unione Europea e fuori dell'Unione Europea mediante seminari, incontri di studio, borse di ricerca, corsi e convegni di studio sui temi del terrorismo, della criminalità organizzata, della violenza politica di carattere eversivo dell'ordinamento democratico, delle pertinenti e significative memorie del Novecento e su temi di storia contemporanea.

2.4. Per il proseguimento dei propri scopi l'associazione potrà inoltre aderire anche ad altri organismi, tra cui le reti associative, di cui condivide finalità e metodi, nonché collaborare con enti pubblici e privati al fine del conseguimento delle finalità statutarie.
E' fatto divieto agli organi amministrativi dell'Associazione di svolgere o far svolgere attività che non siano direttamente connesse alle attività istituzionali e che non abbiano, quale obiettivo, il perseguimento delle finalità associative.

2.5. E' obbligo dell'Associazione di impiegare gli utili o gli avanzi di gestione e il patrimonio, comprensivo di eventuali ricavi, rendite, proventi, entrate comunque denominate, per lo svolgimento dell'attività statutaria ai fini dell'esclusivo perseguimento delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, nel rispetto della normativa stabilita dall'articolo 8 del Codice del Terzo settore.
E' vietata la distribuzione, anche indiretta, di utili ed avanzi di gestione, fondi e riserve comunque denominate agli associati, a lavoratori e collaboratori, amministratori ed altri componenti degli organi sociali, anche nel caso di recesso o di ogni altra ipotesi di scioglimento individuale del rapporto associativo.

Art. 2bis . L'Associazione potrà svolgere attività di raccolta fondi, nel rispetto dei principi di verità, trasparenza e correttezza nei rapporti con i sostenitori e il pubblico.
Per raccolta fondi si intende il complesso delle attività ed iniziative poste in essere dall'Associazione al fine di finanziare le proprie attività di interesse generale, anche attraverso la richiesta a terzi di lasciti, donazioni e contributi di natura non corrispettiva.
In base all'articolo 7 del Codice del Terzo settore, l'Associazione potrà realizzare attività di raccolta fondi anche in forma organizzata e continuativa, anche mediante sollecitazione al pubblico o attraverso la cessione o erogazione di beni o servizi di modico valore, impiegando risorse proprie o di terzi, inclusi volontari e dipendenti, nel rispetto dei principi di verità, trasparenza e correttezza nei rapporti con i sostenitori e il pubblico, in conformità ad eventuali e apposite linee guida adottate con decreto.

Art. 2ter - L'Associazione potrà svolgere attività diverse da quelle istituzionali, a condizione che siano secondarie e strumentali rispetto alle attività di interesse generale, nel rispetto dei criteri e limiti definiti dall'apposito decreto ministeriale di cui all'art.6 del D.Lgs 117/2017, tenendo conto dell'insieme delle risorse, anche volontarie e gratuite, impiegate in tali attività in rapporto all'insieme delle risorse, anche volontarie e gratuite, impiegate nell'attività di interesse generale.
Spetta al Consiglio Direttivo individuare e approvare le attività diverse esperibili, da esercitarsi nel rispetto dei criteri e dei limiti stabiliti dall'articolo 6 del Codice del Terzo settore.
L'Associazione, nel pieno rispetto della normativa stabilita dal Codice del Terzo settore e dalla normativa in vigore, si propone, inoltre, di compiere tutte quelle operazioni ritenute necessarie alla realizzazione dei propri scopi istituzionali, nonché assumere ogni altra iniziativa utile diretta alla realizzazione dei predetti scopi, nel rispetto delle disposizioni stabilite dallo Statuto e nel rispetto delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

Art. 3 - L’Associazione può acquisire Archivi e Fondi commessi da altre associazioni, gruppi o privati.

Art. 4 - L’accesso all’Archivio e alla Biblioteca è libero. La consultazione è disciplinata dalle norme dell’apposito regolamento.

Art. 5 – 5.1 . Possono essere membri dell’Associazione le persone fisiche e gli enti pubblici e privati che condividono i principi emergenti dal presente statuto e intendano collaborare attivamente e personalmente, in coerenza con le finalità perseguite e gli scopi dell'associazione indicati all'articolo 2, al perseguimento degli scopi istituzionali e all'esercizio delle attività che ne sono l'esplicazione con le proprie opere, competenze e conoscenze.
Per quanto concerne in particolare gli enti pubblici e privati, l'acquisto della qualità di associato e il sorgere del vincolo associativo avvengono con il consenso espresso dagli organi rispettivamente competenti.

5.2. Chi vuole entrare a far parte dell’Associazione ne fa richiesta al Consiglio Direttivo mediante domanda che contenga, oltre alle proprie generalità, un’esplicita adesione al presente Statuto.
Sulla domanda si pronuncia l'Assemblea con delibera motivata da adottarsi entro 60 (sessanta) giorni. In esito all’ammissione il richiedente è iscritto nel libro degli associati. Il richiedente al quale sia stato comunicato il rigetto della domanda può chiedere, entro 60 (sessanta) giorni, che si pronunci il Consiglio Direttivo nella prima riunione successiva.

5.3. La qualità di associato comporta per tutti l’accettazione integrale del presente Statuto e il versamento della quota associativa, che verrà annualmente stabilita con delibera dell’Assemblea.
Gli associati si distinguono in ordinari e sostenitori. Rientrano nella categoria di sostenitori coloro che si obbligano al pagamento della quota associativa mediante erogazione di beni e/o servizi per il funzionamento dell’Associazione per un valore almeno pari alla quota associativa stabilita dall'Assemblea ovvero che decidono volontariamente di versare una quota associativa annuale ritenuta significativa dal Consiglio direttivo.
Tale erogazione deve essere considerata separatamente da quelle riguardanti l'eventuale partecipazione degli associati a singoli progetti o programmi di attività o di ricerca. Rientrano nella categoria di ordinari tutti gli altri associati.
Le quote annuali devono essere versate entro il termine dell’approvazione del rendiconto annuale.

5.4. Ogni associato ha diritto a partecipare a tutte le attività promosse dall’Associazione e purché iscritto nel libro soci da almeno tre mesi, ha diritto di voto per l’approvazione e le modificazioni dello statuto e degli eventuali regolamenti, per l’elezione degli organi amministrativi dell’associazione stessa nonché, se maggiore di età, ha diritto a proporsi quale candidato per gli organi dell’associazione.
La qualità di associato si perde per decesso, recesso o esclusione. La quota associativa non può essere trasferita a terzi o rivalutata. Gli associati recedenti o esclusi non possono richiedere le quote associative versate.

5.5. La decisione di recesso va comunicata per iscritto al Presidente dell’Associazione entro il 15 dicembre, decorso tale termine gli associati saranno comunque obbligati al versamento della quota sociale.

5.6. L'associato può essere escluso dall’Associazione, con delibera motivata dell'Assemblea, per mancato versamento delle quote associative, nel caso in cui il ritardo nel versamento senza giustificato motivo superi 9 (nove) mesi, per comportamento contrastante con gli scopi dell’Associazione ovvero qualora l'associato non ottemperi alle disposizioni statutarie o dei regolamenti o delle deliberazioni assembleari o del Consiglio direttivo.
La delibera dovrà essere comunicata, mediante lettera raccomandata, all’associato dichiarato decaduto, il quale, entro trenta giorni da tale comunicazione, può ricorrere mediante lettera raccomandata inviata al Consiglio Direttivo.

5.7. Ciascun associato ha diritto alla consultazione dei libri dell’Associazione (libro degli associati, libro dei verbali dell’Assemblea, libro dei verbali del Consiglio Direttivo) facendone richiesta al Consiglio Direttivo, il quale ne consentirà l’esame personale presso la sede dell’Associazione con facoltà di farne copie ed estratti a proprie spese.

Art. 6 - 6.1 . Sono organi dell’Associazione:

  • l’Assemblea degli associati
  • il Consiglio direttivo,
  • il Presidente e il Vicepresidente,
  • il Segretario,
  • il Tesoriere,
  • l'Organo di controllo e/o revisione, se nominato dall’Assemblea.

6.2. Le cariche associative sono ricoperte a titolo gratuito. Ai titolari delle cariche spetta comunque il rimborso delle spese vive sostenute e documentate.

Art. 7 - 7.1 . L’Assemblea è costituita da tutti gli associati.
Essa si riunisce almeno una volta all’anno per deliberare sul rendiconto economico e finanziario, e sugli indirizzi generali del programma. L’Assemblea è inoltre convocata dal Presidente ogni qualvolta ne ravvisi la necessità o su richiesta di un terzo dei componenti il Consiglio direttivo oppure quando ne sia fatta richiesta da almeno 1/10 (un decimo) degli associati.
La convocazione contenente il luogo, la data e l'ora della riunione e l’ordine del giorno, con indicati gli argomenti da trattare, deve essere spedita a tutti gli associati almeno 15 (quindici) giorni prima della data fissata per lettera o mail.
L’Assemblea si svolge presso la sede sociale o anche altrove, purché in Italia. Ogni associato ha diritto a un voto. L'Assemblea è presieduta dal Presidente del Consiglio direttivo. In caso di assenza o di impedimento di questi, l'Assemblea è presieduta dalla persona designata dagli intervenuti.
Spetta al Presidente dell'Assemblea constatare la regolare costituzione della stessa, accertare l'identità e la legittimazione dei presenti, dirigere e regolare lo svolgimento dell'Assemblea e accertare e proclamare i risultati delle votazioni.

7.2. In prima convocazione le deliberazioni dell’Assemblea sono prese a maggioranza dei voti e con la presenza di almeno la metà degli associati.
In seconda convocazione, l’Assemblea può comunque deliberare a maggioranza ed è valida solo se registra la presenza di almeno un quinto degli associati.
Per deliberare lo scioglimento dell’Associazione e la devoluzione del patrimonio occorre il voto favorevole di almeno i 3/4 (tre quarti) degli associati. Per le delibere concernenti le modifiche statutarie sarà tuttavia necessario il voto favorevole di almeno due terzi degli associati.

7.3. Ciascun associato non può essere portatore di più di tre deleghe.
Non possono essere delegati i membri del Consiglio direttivo o dell'Organo di controllo, ove nominato.

7.4. L’assemblea degli associati:

  • nomina e revoca i componenti del Consiglio Direttivo e ne determina il numero;
  • nomina e revoca i componenti dell’Organo di controllo e/o il Revisore;
  • approva il bilancio di esercizio e il bilancio sociale;
  • delibera sulla responsabilità degli organi sociali e promuove azione di responsabilità nei loro confronti;
  • delibera sulle modificazioni dell’atto costitutivo e dello Statuto;
  • stabilisce l’ammontare delle quote associative a carico degli associati ordinari;
  • prende visione dei contributi versati o dei servizi resi dagli associati sostenitori ed esprimere ogni pertinente valutazione.
  • approva i regolamenti;
  • delibera sullo scioglimento, la trasformazione, la fusione e la scissione dell’Associazione;
  • delibera sulle domande di ammissione o procede all’esclusione di un associato;
  • delibera sugli altri oggetti ad essa attribuiti dalla Legge o dal presente Statuto.

7.5.Nei casi ritenuti opportuni dal Consiglio Direttivo, indicati nell’avviso di convocazione, le riunioni dell’assemblea possono svolgersi anche in audio o video conferenza, purché ricorrano le seguenti condizioni, di cui si darà atto nel verbale:

  • a) che sia consentito al Presidente dell’assemblea l’accertamento dell’identità degli intervenuti non personalmente presenti;
  • b) che sia consentito al verbalizzante di percepire il modo adeguato i fatti e gli atti compiuti nella riunione;
  • c) che sia consentito a tutti gli intervenuti di partecipare alla discussione e alla votazione simultanea agli argomenti posti all’ordine del giorno, nonché di visionare, ricevere e trasmettere documenti.
Verificandosi tali presupposti l’assemblea si ritiene svolta nel luogo ove sono compresenti il Presidente ed il verbalizzante. L'avviso di convocazione dell'assemblea da tenersi a mezzo di teleconferenza o videoconferenza deve indicare i luoghi audio/video collegati nei quali gli aventi diritto potranno intervenire ovvero le modalità tecniche o le piattaforme digitali per il collegamento simultaneo dei partecipanti.

Art. 8 - 8.1.Il Consiglio direttivo è composto da un numero di associati non inferiore a 5 (cinque) e non superiore a 9 (nove) eletti dall’Assemblea.
I membri del Consiglio direttivo rimangono in carica tre anni e sono rieleggibili. I componenti del Consiglio Direttivo sono scelti fra le persone fisiche associate ovvero indicate dagli enti giuridici associati.
Qualora, durante il mandato, venissero a mancare uno o più membri del Consiglio direttivo, il consiglio stesso coopterà altri membri in sostituzione di quelli mancanti, i quali dureranno in carica fino alla prima Assemblea, la quale potrà confermarli in carica fino alla scadenza del mandato del Consiglio direttivo che li ha cooptati.
Il Consiglio direttivo nomina al suo interno un Presidente, un Vicepresidente, un Tesoriere e un Segretario che rimangono in carica per tre anni.

8.2. Spetta al Consiglio direttivo curare l’esecuzione dei deliberati assembleari, determinare il programma di lavoro ed elaborare l’indirizzo culturale, editoriale, scientifico, didattico, delle attività svolte in genere dall’Associazione in base alle linee di indirizzo contenute nel programma generale approvato dall’Assemblea, promuovere e coordinare l’attività e autorizzare le spese, deliberare in merito alla costituzione di commissioni di studio e di ricerca e dei relativi coordinatori responsabili, deliberare sulle domande di nuove adesioni e di esclusione nei casi previsti dal presente statuto, provvedere alla ordinaria e straordinaria amministrazione, predisporre il bilancio preventivo e consuntivo da sottoporre all’Assemblea e verificare che il contributo versato o i servizi resi dagli associati sostenitori siano almeno pari alla quota associativa determinata dall'Assemblea.
Il Consiglio nomina, se necessario, commissioni o gruppi di lavoro e di studio tecnico-scientifici per la realizzazione delle attività di cui all’art. 2.

Art. 9 - 9.1. Il Consiglio direttivo è presieduto dal Presidente e in caso di sua assenza dal Vicepresidente.
Il Consiglio direttivo è convocato ogni quattro mesi e, comunque, ogni qualvolta il Presidente ne ravvisi la necessità, o quando almeno i 2/3 (due terzi) dei componenti ne facciano richiesta.
Delibera con la presenza della maggioranza dei suoi componenti; le decisioni sono valide se prese a maggioranza degli intervenuti alla riunione.
Le convocazioni sono fatte con lettera o mail almeno cinque giorni prima della data di convocazione o, in caso di urgenza, almeno due giorni prima della riunione.
Nell’avviso vengono fissati la data, il luogo e l'ora della riunione, nonché l'ordine del giorno. Il Consiglio si raduna presso la sede sociale o anche altrove, purché in Italia.

9.2. È ammessa la possibilità che le riunioni del Consiglio direttivo si tengano per video e/o teleconferenza, a condizione che tutti i partecipanti possano essere identificati e sia loro consentito di seguire la discussione e di intervenire in tempo reale alla trattazione degli argomenti affrontati.
Verificandosi tali presupposti, la riunione si considera tenuta nel luogo in cui si trovano il Presidente e il Segretario, onde consentire la stesura e la sottoscrizione del relativo verbale.

Art. 10 - Il Presidente è il legale rappresentante dell’Associazione di fronte a terzi e in giudizio ed è nominato dal Consiglio direttivo.
Il Presidente cura l’esecuzione delle deliberazioni del Consiglio direttivo. Il Vicepresidente sostituisce il Presidente nelle sue funzioni in caso di assenza o di impedimento temporaneo.
In caso di impedimento definitivo, per qualsiasi motivo, del Presidente, rimane in carica per gli affari ordinari e per la convocazione, entro un mese, dell’Assemblea.

Art. 11 - Il Segretario, nominato fra i membri del Consiglio direttivo, coadiuva il Presidente con i seguenti compiti:

  • tenere il rapporto con gli associati;
  • provvedere alla predisposizione delle convocazioni per gli Organi dell'Associazione;
  • redigere e conservare i verbali dell’Assemblea e del Consiglio direttivo e curare la tenuta dei libri dell'Associazione, secondo quanto previsto dall'art. 14 bis del presente statuto.

Art. 12 - Il Tesoriere ha i seguenti compiti:

  • tenere i registri e la contabilità dell’Associazione e conservare la documentazione relativa;
  • gestire le entrate e le uscite, nonché il fondo per le minute spese, in conformità alle decisioni del Consiglio direttivo.

Art 13 - 13.1. Nei casi previsti dalla Legge, ovvero qualora sia ritenuto opportuno, l’assemblea nomina un Organo di controllo monocratico o collegiale secondo le determinazioni assunte in sede di nomina.
Se collegiale, l’Organo di controllo è composto di tre membri scelti fra persone non associate, almeno una delle quali deve essere iscritta nel registro dei revisori legali.
I componenti l’Organo di controllo durano in carica 3 (tre) esercizi e sono rieleggibili. La scadenza dell’Organo di controllo non può coincidere con quella del Consiglio Direttivo; a tal fine, è possibile che la nomina possa avere, una tantum, durata ultra o infra triennale.

13.2. L’Organo di controllo vigila sull’osservanza della Legge e dello Statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile dell’Associazione e sul suo concreto ordinamento.
Può inoltre esercitare la revisione legale dei conti. I componenti l’Organo di controllo hanno diritto a partecipare, senza diritto di voto, alle riunioni del Consiglio Direttivo e a quelle dell’assemblea che approva il bilancio.

13.3.Ai componenti l’Organo di controllo si applicano le disposizioni dell’art. 2399 cod. civ. La funzione di componente l’Organo di controllo è incompatibile con quella di componente il Consiglio Direttivo.

13.4. Nei casi previsti dalla Legge o qualora sia ritenuto opportuno l’Assemblea nomina un revisore legale dei conti o una società di revisione iscritti nell’apposito registro.
La revisione legale dei conti può essere affidata all’Organo di controllo; in tal caso tutti i suoi componenti devono essere scelti fra revisori legali iscritti nell’apposito registro.

Art 14 - 14.1.Il patrimonio dell'Associazione è costituito da:

  • beni mobili ed immobili;
  • quote e contributi associativi, eredità, donazioni e legati contributi dello Stato, delle regioni, di enti locali, di enti o di istituzioni pubbliche, anche finalizzati al sostegno di specifici programmi contributi dell’Unione Europea e di organismi internazionali;
  • proventi che possono pervenire all’Associazione in forza di norme legislative nazionali o regionali, entrate derivanti da prestazioni di servizi convenzionati, proventi dei contratti di studio e di ricerca e delle pubblicazioni e altre entrate connesse e compatibili con le finalità dell’Associazione.

14.2. All'atto dello scioglimento è fatto obbligo all'Associazione di devolvere il patrimonio residuo ad altri Enti del Terzo Settore individuati con delibera del Comitato Direttivo su conforme parere del competente Ufficio del Registro del Terzo settore.

Art 14bis - L'associazione deve tenere i seguenti libri sociali:

  • a) libro degli associati
  • b) libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee, in cui devono essere trascritti anche i verbali redatti per atto pubblico;
  • c) libro delle adunanze e delle deliberazioni del Consiglio direttivo, dell'Organo di controllo, e di eventuali altri organi sociali.
I libri di cui alle lettere a) e b) sono tenuti a cura del Consiglio Direttivo. I libri di cui alla lettera c) sono tenuti a cura dell'organo cui si riferiscono.

Art 15 - L’Associazione per il suo funzionamento può sottoscrivere convenzioni o altri strumenti giuridici con le università, gli enti locali e le altre amministrazioni dello Stato.
Può avvalersi di personale dipendente o con contratto d’opera e di personale dipendente da enti pubblici, dallo Stato e da altre persone giuridiche pubbliche e private, messo a sua disposizione secondo i loro criteri.

Art 16 - 16.1. L’esercizio finanziario va dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno.
Entro centoventi giorni dalla chiusura dell’esercizio il Consiglio Direttivo deve sottoporre all’assemblea degli associati per l’approvazione un bilancio di esercizio redatto nei modi di Legge e formato dallo stato patrimoniale e dal rendiconto gestionale, con l’indicazione di proventi e oneri dell’Ente; detto bilancio è accompagnato da una relazione che illustra le singole poste, riferisce circa l’andamento economico e gestionale dell’Ente, le modalità di perseguimento delle finalità istituzionali, nonché il carattere secondario e strumentale delle attività diverse da quelle istituzionali; in detta relazione si dà conto di eventuali osservazioni o suggerimenti provenienti dall’Organo di Controllo e/o dal Revisore, se nominati.

16.2. Il bilancio così formato, una volta approvato dall’Assemblea, è depositato nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, quando istituito, a cura del Consiglio Direttivo.

16.3. Ricorrendo le condizioni di Legge, il Consiglio Direttivo deve predisporre e depositare nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, quando istituito, il bilancio sociale redatto con le modalità previste dalla Legge.
Il bilancio sociale, nei casi previsti dalla Legge, deve essere pubblicato annualmente anche nel sito internet dell’Associazione.

Art 17 - L’Associazione assume l’informazione, la trasparenza, l’accesso ai dati ed alla documentazione dell’attività amministrativa e di gestione dell’Associazione come principi essenziali del proprio funzionamento, nel rispetto delle disposizioni del D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196, sue modifiche ed integrazioni, fatte salve ragioni di riserbo a tutela dei diritti essenziali delle persone.

Art 18 - Per quanto non previsto dal presente statuto si applicano le disposizioni del codice del Terzo settore e, per quanto in esso non previsto ed in quanto compatibili, le norme del Codice civile, le relative disposizioni di attuazione ed ogni altra disposizione applicabile in relazione alle attività svolte.

Accesso e servizi

L'accesso al Centro di documentazione è libero, aperto a cittadini italiani e stranieri.
La consultazione del patrimonio archivistico e librario è possibile su appuntamento negli orari d'apertura, dal lunedì al venerdì 10.00-17.00, presso la sede di piazza Bartolomeo Romano 6.

La consultabilità del patrimonio archivistico è regolata dal d. lgs 22 gen. 2004, n. 42, Codice dei beni culturali e del paesaggio e dal provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali per scopi storici del 14 marzo 2001.
Per le riproduzioni dei documenti, non sottoposti al limite di consultabilità e in condizioni di buona conservazione, occorre richiedere apposita autorizzazione.

E' possibile fotocopiare solo i volumi pubblicati dopo il 1930, nei limiti consentiti dalle leggi vigenti (15% di ogni pubblicazione o fascicolo di rivista ai sensi della legge n. 248/2000). Sono esclusi dalla riproduzione i volumi che la biblioteca considera a rischio deterioramento.
Per ulteriori informazioni si rimanda al regolamento del Centro di documentazione.

Per appuntamenti: info@archivioflamigni.org

Sergio Flamigni

La prima esperienza politica di Sergio Flamigni è stata la partecipazione alla lotta per la liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Questa sua vocazione democratica ne percorre l'intera biografia: dall'attività sindacale all'impegno nel Partito comunista italiano, alle battaglie portate avanti in Parlamento, all'attività di ricerca e di studio dedicata alle vicende del terrorismo e delle stragi e resa nota attraverso numerose pubblicazioni.

Da sempre ha avuto presente la funzione pubblica delle carte del suo archivio; in anni recenti la convinzione che la democrazia non meno della storia ha bisogno della memoria lo ha spinto a metterlo a disposizione degli studiosi e a dar vita al Centro di documentazione che porta il suo nome.

Biografia

Sergio Flamigni nasce a Forlì il 22 ottobre 1925. Inizia a occuparsi di politica nel 1941 con la partecipazione all'attività clandestina di un gruppo di giovani antifascisti di Forlì e poi con l'adesione al Partito comunista clandestino nel gennaio 1942. Il 22 ottobre 1943 viene eletto nel Comitato direttivo della Federazione provinciale quale responsabile del movimento giovanile comunista.

Partigiano, nel 1944 diviene commissario politico della 29^ brigata Gap "Gastone Sozzi". Tra i suoi compiti c'è quello di conservare i documenti del comando della brigata. Da questa esperienza diretta e dalla partecipazione nel dopoguerra al dibattito culturale sulla storia della Resistenza e della guerra, trae la consapevolezza dell'importanza dei documenti di archivio. I documenti raccolti durante il periodo della clandestinità gli serviranno poi per il primo libro, Resistenza in Romagna, scritto con il professor Luciano Marzocchi nel ventennale della Resistenza.

Dopo la Liberazione collabora con Enrico Berlinguer, allora responsabile dei giovani comunisti; nel 1945 riceve da Berlinguer l'incarico di evitare che nelle città dell'Emilia venisse sciolto il Fronte della gioventù, un'organizzazione unitaria della gioventù antifascista e antinazista che raggruppava giovani di tutti i partiti. Svolge l'incarico a Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza, dove il Fronte della gioventù fu presente per anni, contribuendo nel 1946 alla vittoria della Repubblica e partecipando alla campagna elettorale per l'Assemblea costituente con la rivendicazione del diritto di voto per i diciottenni.

Nel 1948 Flamigni partecipa a Forlì alla campagna per le elezioni politiche dando vita al movimento giovanile delle Avanguardie garibaldine che in pochi mesi raccolse circa dodicimila iscritti. Nel 1949, ricostituita la Federazione giovanile comunista italiana, ne diviene segretario provinciale. L'anno successivo il XII Congresso nazionale (Livorno, 29-30 aprile 1950) lo elegge membro del Comitato centrale della Fgci.

Nel 1952 viene eletto segretario generale della Camera confederale del lavoro di Forlì, incarico che svolse fino al 1956. Questi anni di attività sindacale lo vedono impegnato nelle lotte per la riforma agraria, per nuovi patti colonici, il superamento della mezzadria, le trasformazioni agrarie sulla base di piani aziendali e interaziendali.

Nel 1956 diviene segretario della Federazione forlivese del Pci, incarico che svolge fino al 1959, quando viene eletto membro del Comitato centrale del partito e incaricato del coordinamento regionale del Pci in Emilia-Romagna, regione che concentrava quasi un quarto degli iscritti di tutta Italia. Allora i Comitati regionali del partito erano impegnati nella battaglia per l’attuazione dell'ordinamento regionale previsto dalla Costituzione. Tra le iniziative spicca l'organizzazione di un convegno delle cosiddette "regioni rosse", Marche, Umbria, Toscana ed Emilia-Romagna, che si tenne a Perugia nel settembre 1963 con la partecipazione di Palmiro Togliatti. Il convegno segna anche l'inizio del dialogo con altre forze politiche, innanzitutto con il Pri, ma anche con la sinistra democristiana, in particolare in Emilia-Romagna con Giuseppe Dossetti, a Firenze con Giorgio La Pira, a Roma con Aldo Moro, che inserì l'istituzione delle regioni nel programma del governo di centrosinistra.

Nel 1962 viene chiamato dal partito a Roma, con l'incarico di membro dell'Ufficio di segreteria della Direzione nazionale, con Berlinguer, responsabile dell'ufficio, Alessandro Natta, Ferdinando Di Giulio, Franco Calamandrei, Elio Quercioli. Anche in questo ambito si occuperà dell'ordinamento regionale, in particolare dell'istituzione della regione a statuto speciale Friuli-Venezia Giulia.

In questi stessi anni è consigliere comunale a Forlì, dal 1956 al 1960, e consigliere provinciale dal 1960 al 1964.

Nel maggio 1968 viene eletto deputato nella circoscrizione di Bologna-Ferrara-Ravenna-Forlì; e rimarrà alla Camera dei deputati per tre legislature. Nel 1979 viene eletto senatore nel collegio di Rimini, carica che ricopre fino al 1987 (rieletto nel 1983 nel collegio di Cesena). Anche da parlamentare porrà inizialmente una particolare attenzione al tema delle autonomie locali, materia che rientrava nelle competenze della Commissione interni della Camera dei deputati, di cui nella quinta legislatura era uno dei componenti.

Sempre durante il suo primo mandato parlamentare viene eletto membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia, già attiva dal 1962. Si tratta della prima commissione antimafia della storia repubblicana, che concluderà i suoi lavori nel 1976; anche durante la sesta legislatura Flamigni partecipa ai lavori di questa commissione.

Nel 1969 viene eletto capogruppo dei deputati comunisti nell'ambito della Commissione interni al posto di Caprara, espulso dal Pci con il gruppo del Manifesto. Ancora nelle due legislature successive, fino al 1979, Flamigni partecipa alla Commissione interni, ricoprendovi dal 1972 al 1979 l'incarico di vice-presidente.

Nell'ottava legislatura (1979-1983), eletto al Senato, partecipa ai lavori della Commissione affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'interno, ordinamento generale dello Stato e della pubblica amministrazione, della quale sarà membro anche nella nona legislatura; inoltre, viene eletto membro della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari.

Nel gennaio 1980 viene chiamato a far parte della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla strage di via Fani, il sequestro e l'assassinio di Aldo Moro e il terrorismo in Italia, che, istituita con legge 597/79, conclude i suoi lavori il 29 giugno 1983.

Nel 1983 entra a far parte della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2, i cui lavori si concluderanno il 12 luglio 1984; nella stessa legislatura partecipa anche alla seconda commissione antimafia che, istituita nel 1982 dalla legge cosiddetta "Rognoni-La Torre", prende il nome di Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia e termina i suoi lavori nel 1987.

Con la conclusione della nona legislatura lascia l'attività parlamentare e intraprende un'intensa attività di ricerca e di studio sui fenomeni del terrorismo, della P2, della mafia, che si concretizza nella pubblicazione di numerosi libri.

Nel 2005 ha dato vita al Centro di documentazione Archivio Flamigni, cui ha donato il suo archivio

Pubblicazioni

  • Flamigni, Sergio - Marzocchi, Luciano, Resistenza in Romagna: antifascismo, partigiani e popolo in provincia di Forli, Milano: La pietra, 1969
  • Flamigni, Sergio, La tela del ragno: il delitto Moro, introduzione di Luciano Violante, Roma: Edizioni Associate, 1988 (2° ed. Milano: Kaos 1993; 3° ed. 2003)
  • Cipriani, Antonio - Cipriani, Gianni, Sovranità limitata: storia dell'eversione atlantica in Italia, presentazione di Sergio Flamigni, Roma: Edizioni associate, 1991
  • Flamigni, Sergio - Gambino, Michele, Il caso Moro, Roma: Libera Informazione Editrice, 1992
  • Flamigni, Sergio - Gambino, Michele, L' affare Moro: cronaca dei 55 giorni che sconvolsero l'Italia, [S.l.: s.n.], stampa 1993
  • Pecorelli, Francesco - Sommella, Roberto, I veleni di "OP": [le "notizie riservate" di Mino Pecorelli], prefazione di Sergio Flamigni, Milano: Kaos, 1995
  • Bettini, Emanuele, Gladio: la repubblica parallela, prefazione di Sergio Flamigni, Roma: Ediesse, 1996
  • Flamigni, Sergio, Trame atlantiche: storia della loggia massonica segreta P2, Milano: Kaos, 1996
  • Moro, Aldo, Il mio sangue ricadrà su di loro: gli scritti di Aldo Moro prigioniero delle Br, a cura di Sergio Flamigni, Milano: Kaos, 1997
  • Flamigni, Sergio, Convergenze parallele. Le Brigate Rosse, i servizi segreti e il delitto Moro, Milano: Kaos, 1998
  • Flamigni, Sergio, Il covo di Stato: via Gradoli 96 e il delitto Moro, Milano: Kaos, 1999
  • Flamigni, Sergio, I fantasmi del passato, Milano: Kaos, 2001
  • Flamigni, Sergio, La sfinge delle brigate rosse. Delitti, segreti e bugie del capo terrorista Mario Moretti, Milano: Kaos, 2004
  • Dossier Pecorelli, a cura di Sergio Flamigni, Milano: Kaos, 2005
  • Flamigni, Sergio, Trame atlantiche: storia della loggia massonica segreta P2, Milano: Kaos, 2005
  • Pecorelli, Mino, Le idi di marzo: il delitto Moro secondo Mino Pecorelli, a cura di Sergio Flamigni, Milano: Kaos, 2006
  • Dossier delitto Moro, a cura di Sergio Flamigni, Milano: Kaos, 2007
  • Bartali, Roberto - De Lutiis, Giuseppe - Flamigni, Sergio - Moroni, Ilaria - Ruggiero, Lorenzo, Il sequestro di verità. I buchi neri nel delitto Moro, Milano: Kaos, 2008
  • Flamigni, Sergio - La prigione fantasma: il covo di via Montalcini e il delitto Moro, Milano: Kaos, 2009
  • Flamigni, Sergio - Dossier Gladio, Milano: Kaos, 2012
  • Flamigni, Sergio - Patto di omertà. Il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro: i silenzi e le menzogne della versione brigatista, Milano: Kaos, 2015
  • Flamigni, Sergio - Il covo di Stato e la prigione fantasma. Il delitto Moro in via Gradoli e in via Montalcini, Milano: Kaos, 2016
  • Flamigni, Sergio - La sfinge delle Brigate Rosse. Delitti, segreti e bugie del capo terrorista Mario Moretti, Milano: Kaos, 2018
  • Flamigni, Sergio - Il quarto uomo del delitto Moro. L'enigma del brigatista Germano Maccari, Milano, Milano: Kaos, 2018
  • Flamigni, Sergio - Delitto Moro, la grande menzogna, Milano: Kaos, 2019
  • Flamigni, Sergio - Rapporto sul caso Moro, Milano: Kaos, 2019

Patrimonio archivistico

Il patrimonio documentale comprende l’archivio di Sergio Flamignie i fondi archivistici di Emilia Lotti, dirigente nazionale dell'Unione donne in Italia e del Pci; Piera Amendola, responsabile dell’archivio della Commissione P2; Aldo Moro, il cui versamento completa e arricchisce il patrimonio archivistico del politico conservato presso l’Archivio centrale dello Stato; Angelo La Bella, partigiano, dirigente del Pci, studioso della strage di Portella della Ginestra; Giuseppe De Lutiis, storico del terrorismo e dei servizi segreti.
Negli anni 2021-2022 l'Archivio ha acquisito i fondi documentali di Cosmo Barbato, militante comunista e giornalista di "Vie nuove" e "Paese sera";
di Maurizio Fiasco, sociologo, consulente, che svolge ricerca e formazione su sicurezza pubblica, amministrazione locale e fenomeni socioeconomici;
di Sandro Provvisionato, giornalista politico e di cronaca dal 1979; di Vincenzo Vinciguerra, ex membro dei movimenti neo-fascisti Avanguardia Nazionale e Ordine Nuovo, in carcere dal 1979 e di Giuseppe Michele Stallone, militante comunista, figlio del partigiano pugliese Pietro Stallone.

L’Archivio Flamigni cura anche il fondo archivistico di Giuseppe Zupo, difensore di parte civile nel processo per gli omicidi Reina, Mattarella, La Torre-Di Salvo e del giornalista RAI Alberto Mentasti, di proprietà dell’Istituto di studi giuridici Arturo Carlo Jemolo.

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Base dati

Fondo Sergio Flamigni bb. 516, 1922-2012

Il fondo, dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio nel 2003, è suddiviso in tre sezioni: I Attività di partito e sindacale (bb. 20, 1947-2004); II Attività parlamentare (bb. 55, anni 1955-1990); III Commissioni di inchiesta, ricerche, pubblicazioni (bb. 230, 1943-2012).

La sezione I Attività di partito e sindacale comprende documentazione relativa all'attività di sindacalista della Cgil e militante e dirigente del Partito comunista italiano. I documenti riguardano principalmente le riunioni del partito a livello locale e nazionale, manifestazioni o eventi di partito, materiali di studio in preparazione a interventi e lezioni o relativi alle questioni politiche su cui ha concentrato il suo interesse e la sua azione nel Pci.

La sezione II Attività parlamentare comprende documentazione relativa all'attività ordinaria svolta da Flamigni come deputato e senatore della Repubblica dalla V alla IX legislatura e riflette in particolare la sua attenzione ai temi della riforma della pubblica sicurezza e del sistema penitenziario, oggetto dei lavori della Commissione interni della Camera e della Commissione affari costituzionali del Senato, delle quali è stato membro.

La sezione III Commissioni di inchiesta, ricerche, pubblicazioni conserva documenti acquisiti da Flamigni nel corso dei lavori delle commissioni cui ha partecipato e quelli raccolti durante le sue ricerche, soprattutto a partire dalla conclusione dell'attività parlamentare nel 1987. La sezione comprende documenti relativi all'antifascismo, alla Resistenza e la storia del Pci, la documentazione acquisita e prodotta a partire dall'attività di commissario sul fenomeno della mafia, sul caso Moro, il terrorismo e le stragi, la P2 e la massoneria, i servizi segreti, il caso Pecorelli e i materiali utilizzati per una pubblicazione su Francesco Cossiga.

Completano il fondo Sergio Flamigni tre archivi, che raccontano il suo percorso di ricerca e approfondimento di particolari aspetti e vicende della storia politica italiana e del terrorismo: Crisi del centrismo (bb. 19, 1946-1962) relativo alle vicende politiche durante il governo Tambroni e le tensioni del 1960, le carte giudizarie del Processo Ruffilli (bb.15, 1988-1992), celebrato presso il Tribunale di Forlì e la Rassegna stampa della Commissione stragi (bb. 29, 1988-2001).

Il fondo è in parte ordinato e consultabile.

Fondo Angelo La Bella bb. 10, 1997-2004

Il fondo raccoglie materiale documentario in copia sulle indagini e i processi relativi alla strage avvenuta a Portella della Ginestra, in provincia di Palermo, il 1° maggio 1947: principalmente documenti provenienti da uffici giudiziari, atti parlamentari, raccolte di articoli.

Sono presenti copie recenti di documenti di fonte istituzionale relativi alle indagini effettuate immediatamente dopo la strage (tra i quali perizie sui feriti, perizie autoptiche, perizie balistiche, verbali di interrogatorio) e altri relativi a indagini effettuate in anni successivi, documenti di uffici giudiziari relativi ai processi, in particolare parte degli atti del processo di Viterbo e la sentenza della Corte di appello di Roma del 10 agosto 1956, numerosi articoli, tutti in copia, relativi al giorno della strage, alle indagini, ai processi. Si conservano inoltre documenti provenienti dall'archivio dello statunitense Office of strategic services contenenti osservazioni e informazioni sull'Italia riferibili agli anni 1942-1947, documenti del Ministero dell'interno e della giustizia conservati presso l'Archivio centrale dello Stato.

Il fondo è ordinato e consultabile.

Fondo Piera Amendola bb. 46, 1937-1998

La documentazione, riconosciuta di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio nel 2012, testimonia l'attività di documentarista svolta da Piera Amendola presso la Camera dei deputati durante i lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla Loggia massonica P2 e negli anni successivi presso le Commissioni Antimafia e Stragi. Il nucleo centrale del fondo è stato prodotto durante la Commissione Anselmi e implementato nel corso dei lavori per la pubblicazione dei relativi atti: relazioni, documenti di fonte istituzionale e giudiziaria e rassegna stampa prodotta dalla Commissione P2, resoconti stenografici delle sedute della Camera e del Senato. Un piccolo nucleo è riferibile alle esperienze lavorative e di ricerca personale condotte da Piera Amendola sul fenomeno del terrorismo, le stragi e la mafia: appunti e relazioni, raccolte di articoli e materiale a stampa su vicende, organizzazioni eversive o singoli ricollegabili alla P2 e al terrorismo, documenti prodotti da sezioni centrali e periferiche del Pci sulla P2.

Non ordinato, non consultabile.

Fondo Emilia Lotti bb. 36, 1945-2013

Il fondo, riconosciuto di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio nel 2012, riflette l’impegno politico e culturale di Emilia Lotti a favore della tutela della salute, della maternità e dell’infanzia e in particolar modo per l’emancipazione delle donne nel Partito comunista italiano, nelle istituzioni provinciali di Forlì e nell’Udi.
Il fondo si divide in tre serie: I Politica (1945-2012), II Udi (1959-2014), III Documenti personali (1955-2013).

La serie I Politica conserva la documentazione prodotta nel corso dell'attività svolta nel Pci a livello nazionale, nella Federazione provinciale del Pci di Forlì, nel consiglio provinciale e nel Consorzio sociosanitario di Forlì negli anni Settanta e Ottanta. Si conservano appunti di riunioni, minute di interventi, materiali di convegni, stampa e studi statistici prodotti per l’applicazione delle leggi sui consultori familiari, gli asili nido, il riordino del servizio psichiatrico, l’interruzione volontaria di gravidanza e la tutela della maternità. Un piccolo nucleo di documenti testimonia l’interesse della Lotti per le politiche femminili portate avanti negli anni Novanta da Pds e Ds.

La serie II Udi comprende documentazione relativa al ruolo ricoperto da Emilia lotti nella direzione del gruppo provinciale di Forlì fino al 1964 e successivamente a livello nazionale, negli anni Sessanta e dal 1986 ai primi anni Duemila, in qualità di garante, responsabile di sede e promotrice della nascita dell’Archivio centrale dell’Udi. Una serie conserva la documentazione acquisita dal 1991 al 1997, a seguito della partecipazione di Emilia Lotti ai lavori della Commissione nazionale per le pari opportunità, come rappresentante dell’Udi.

La serie III Documenti personali conserva corrispondenza personale, appunti, materiali di studio e una rassegna stampa riferibile agli anni 1990-2000.

Il fondo è ordinato e consultabile.

Fondo Giuseppe De Lutiis bb. 161, 1973-2015

Il fondo è costituito dalla documentazione frutto del lavoro di ricerca, scrittura e consulenza di Giuseppe de Lutiis, sociologo e massimo esperto italiano dei servizi segreti.

Riconosciuto di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica del Lazio nel 2017, testimonia i molteplici livelli di lavoro di De Lutiis su alcune fra le tematiche più oscure della storia recente del nostro paese: dal rapimento e l’uccisione di Aldo Moro alle trame della P2, dalle stragi neofasciste a quelle mafiose, dall’operato di Gladio ai piccoli e grandi scandali di oltre mezzo secolo di storia italiana. Alla documentazione utilizzata per la stesura di volumi diventati assoluti punti di riferimento come Il golpe di via Fani e I servizi segreti in Italia, si affiancano le tante carte utilizzate per il lavoro di coordinatore dei consulenti della Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi (1988-2001) e per la successiva consulenza per la Commissione parlamentare d'inchiesta concernente il "dossier Mitrokhin" e l'attività d'intelligence italiana (2001-2006). A queste si affianca la documentazione prodotta per il lavoro di consulenza relativo alle indagini di sette diverse procure dal 1993 al 2000 su tematiche direttamente connesse a quelle affrontate dalle due commissioni parlamentari.

Completano il fondo le carte relative al lavoro divulgativo di De Lutiis in qualità di docente e esperto dalla fine degli anni Settanta ai primi anni Duemila.

Non ordinato, non consultabile.

Fondo Aldo Moro bb. 313, 1940-1990

La documentazione, riconosciuta di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio nel 2012, conserva carte provenienti dall'archivio personale della famiglia di Aldo Moro.

Il fondo è suddiviso in cinque sezioni: la I Politica (1940-1978), di recente acquisizione, conserva in 159 buste carteggi istituzionali, privati, materiale sull'Assemblea Costituente, carte del Ministero affari esteri e documenti relativi ai periodi in cui Aldo Moro fu Presidente del Consiglio dei ministri e del Consiglio nazionale Dc; la sezione II Fotografie, circa 13.000 unità, testimonia la vita familiare e istituzionale dello statista fra gli anni Cinquanta e Settanta; la III Rassegna stampa curata della segreteria personale di Moro, nella quale si sedimenta, in circa 100 buste, l'attività politica in qualità di Presidente del Consiglio, ministro e membro della Democrazia cristiana dal 1959 al 1978. La IV Carteggio di solidarietà comprende lettere e telegrammi ricevuti dai familiari durante i giorni del rapimento e dopo la morte di Aldo Moro, fino agli anni Novanta; completa il fondo la sezione V Materiali audiovisivi (anni 1940-1978), 100 unità attualmente in fase di restauro.

Il fondo è in parte ordinato e consultabile.

Biblioteca

La biblioteca del Centro di documentazione Archivio Flamigni è specializzata nella storia politica dell'Italia repubblicana, con particolare attenzione ai temi di interesse del Centro di documentazione: il terrorismo, le stragi, la criminalità organizzata, la P2 e la massoneria, il ruolo dei servizi segreti, il neofascismo, nonché la storia del Pci e del movimento partigiano.

Il patrimonio librario comprende i fondi librari di Sergio Flamigni, di Emilia Lotti, di Piera Amendola, di Giuseppe De Lutiis e un nucleo di libri su Aldo Moro, donati dalla famiglia dello statista; si conservano inoltre gli atti delle Commissioni parlamentari d'inchiesta di cui Flamigni è stato membro e le collezioni complete di alcuni quotidiani e periodici.

L’Archivio Flamigni cura anche il fondo librario di Giorgio Lotti, di proprietà dell’Istituto di studi giuridici Arturo Carlo Jemolo.

La biblioteca del Centro aderisce al polo IEI degli Istituti culturali di Roma il cui catalogo è consultabile su www.istituticulturalidiroma.it.

Fondo Librario Sergio Flamigni

Il fondo di Sergio Flamigni è composto di circa quattromila volumi, raccolti e conservati dagli anni Quaranta in poi, ed è in continua implementazione.

Tra i periodici si segnala la raccolta completa della rivista Op, Osservatore politico (1978-1979) diretta da Mino Pecorelli.

E' organizzato in venticinque classi tematiche:

  • Aldo Moro (sequestro e uccisione; attività politica, pensiero, scritti)*;
  • P2 e Massoneria, caso Sindona e caso Calvi;
  • Criminalità organizzata;
  • Brigate Rosse;
  • Servizi segreti: Sifar, Piano Solo, Sid, Affari Riservati, Sismi, Sisde;
  • Scienze giuridiche;
  • Questione morale;
  • Strage alla stazione di Bologna 2 agosto 1980;
  • Partito comunista italiano;
  • Biografia politica di Francesco Cossiga;
  • Chiesa-Vaticano;
  • Enrico Mattei;
  • Portella della Ginestra;
  • Biografie;
  • Forze armate;
  • Fascismo, nazismo, neo-fascismo;
  • Terrorismo e stragi;
  • Saggistica politica, giornalismo, storia del '900;
  • Biografia politica di Berlusconi, "berlusconismo";
  • Economia e finanza;
  • Movimento e sindacato;
  • Movimento partigiano, Resistenza e attività politica;
  • Terrorismo internazionale;
  • Brigantaggio;
  • Politica estera.

*Qui anche i titoli relativi al caso Pecorelli

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Fondo librario Emilia Lotti

Il fondo librario, che consta di circa seicento volumi raccolti da Emilia Lotti dagli anni Cinquanta a oggi, è specializzato in storia delle donne italiane nel Novecento, teoria e politica dell’emancipazione femminile, pratiche politiche del femminismo, memorialistica e letteratura di genere.

Il fondo conserva pubblicazioni, atti di convegni e congressi dell’Udi e la raccolta dei periodici Noi Donne (1987-2014) e Il foglio del paese delle donne (1990-2010), documentazione a stampa della Commissione nazionale pari opportunità acquisita durante la partecipazione ai lavori dal 1991 al 1998.

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Atti di Commissioni parlamentari d'Inchiesta

L’Archivio Flamigni promuove lo studio dei fenomeni del terrorismo, le stragi, la mafia e la criminalità organizzata anche attraverso la diffusione della relativa documentazione; con questo obiettivo ha realizzato la digitalizzazione degli atti delle commissioni parlamentari d’inchiesta che conserva e partecipa al portale Fonti Italia repubblicana, promosso dalla Rete degli archivi per non dimenticare.

  • Commissione parlamentare d'inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e l'assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia, operante tra il 1979 e il 1983 (130 voll.). Per la ricerca è possibile consultare e scaricare l'indice dei volumi o consultare la documentazione pubblicata sul portale Fonti Italia repubblicana.
  • Commissione parlamentare d'inchiesta sulla Loggia massonica P2, attiva dal 1981 al 1984 (115 voll.). E' possibile consultare per la ricerca l'indice dei volumi o consultare la documentazione pubblicata sul portale Fonti Italia repubblicana.
  • Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia, attiva tra il 1982 e il 1987 (33 voll.). Per la ricerca è possibile consultare e scaricare l'indice dei volumi della documentazione allegata alla relazione conclusiva.

Progetti e attività

Fin dalla sua nascita il Centro di documentazione si è impegnato per creare un collegamento virtuoso tra realtà interessate allo studio e alla documentazione della storia italiana recente, in particolare alla stagione delle stragi e del terrorismo.

In questo ambito si situa il progetto della Rete degli archivi per non dimenticare.

Un'attenzione costante è da sempre rivolta al mondo della scuola e dell'università.

La rete degli archivi per non dimenticare

La Rete degli archivi per non dimenticare è stata promossa nel 2005 dal Centro documentazione Archivio Flamigni.

Il 9 maggio 2011 è stato inaugurato dal Presidente della Repubblica il portale tematico realizzato in collaborazione con la Direzione Generale per gli Archivi.

A oggi comprende più di sessanta archivi, soprintendenze archivistiche, centri di documentazione e associazioni, che lavorano per conservare e rendere accessibili le fonti documentarie sui temi legati al terrorismo, lo stragismo, la violenza politica e la criminalità organizzata. Le associazioni e i centri di documentazione aderenti sono in molti casi realtà decentrate, espressione di partecipazione dal basso e di sensibilità storica e politica, che favoriscono l'incontro e il dialogo tra pratiche diverse di salvaguardia e diffusione della memoria.

Il 15 marzo 2022 è stato presentato il nuovo Portale della Rete degli archivi per non dimenticare, completamente rinnovato nella grafica e nella struttura, ampliato e arricchito nei contenuti.

Cento anni con Aldo Moro - Ritrovare Aldo Moro

Nell'ambito del progetto delle celebrazioni Cento anni con Aldo Moro (1916-2016), finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, il Centro documentazione Archivio Flamigni ha promosso il percorso Ritrovare Aldo Moro.

La ricerca delle fonti storiche costituisce ancor oggi la via principale per un lavoro di ricostruzione sia biografico sia storico-politico, già iniziato ma lungi dall’aver trovato un complessivo e stabile approdo. La pluralità di luoghi e di istituzioni in cui si svolsero le multiformi attività scientifiche, didattiche, formative, istituzionali, politiche e sociali di Aldo Moro rendono necessario allargare lo sguardo e la ricerca.

Il progetto prevede il censimento delle fonti conservate presso soggetti pubblici e privati, la schedatura della documentazione e la raccolta di diverse tipologie di fonti, con l’obiettivo di ritrovare la vita e la memoria dello statista nel nostro Paese, in Europa e nel mondo.
Le informazioni raccolte, i materiali, gli oggetti digitali individuati saranno fruibili e costantemente aggiornati sul sito internet dedicato al fine di creare uno strumento utile alla conoscenza, l’approfondimento e lo studio della vita di Moro.

Invitiamo chi fosse interessato a inviare materiali, informazioni, testimonianze o segnalare iniziative a scrivere a info@archivioflamigni.org.

Didattica

Il Centro documentazione Archivio Flamigni offre collaborazione agli insegnanti che vogliano lavorare con i propri studenti su temi quali terrorismo, stragismo, movimenti e violenza politica nella storia dell'Italia repubblicana, costruendo insieme percorsi laboratoriali e moduli didattici specifici.

A tal fine ha sottoscritto con il MIUR e le associazioni delle vittime del terrorismo il protocollo d’intesa che stabilisce l’impegno a sviluppare iniziative didattiche, formative e percorsi di approfondimento storico e storiografico o multidisciplinare al fine di conservare tra i giovani la memoria di tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice.

Attività:

  • fornire materiali per assicurare opportunità di studio, ricerca e approfondimento dei temi relativi alle varie forme e matrici di terrorismo che hanno colpito il nostro Paese provocando migliaia di vittime dirette ed indirette, anche attraverso la promozione di seminari e conferenze;
  • preservare e trasmettere la memoria su ciò che ha rappresentato il periodo storico in oggetto, in particolare le testimonianze delle vittime e dei sopravvissuti al terrorismo, mantenendo l’interesse degli studenti e promuovendo momenti di riflessione;
  • attivare iniziative che veicolino un messaggio di cittadinanza attiva e azione non violenta, in grado di sensibilizzare le istituzioni scolastiche e i giovani sui temi della prevenzione al terrorismo e della promozione dei diritti umani universali;
  • promuovere e stimolare lo studio, la ricerca e l’approfondimento storiografico in collaborazione con archivi statali e non statali;
  • elaborare possibili collaborazioni nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro.

Pubblicazioni